Han Kang, sparita la lingua ne resta l’ombra tessuta di spilli
Ina Jang da «In a World Without Words»
Alias Domenica

Han Kang, sparita la lingua ne resta l’ombra tessuta di spilli

Scrittrici coreane Tra speculazioni linguistiche e citazioni da Borges e Platone, una donna coreana affida all’«Ora di greco» la speranza di ritrovare l’uso perduto della parola: da Adelphi, un testo lirico, sfuggente
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 26 novembre 2023
Per il triste lettore occidentale – che nei casi più fortunati può spingersi al massimo fino, e non oltre, le colonne d’Ercole rappresentate dalle lingue a lui più prossime – Han Kang fa fede di un problema letterario: un «modesto mistero», direbbe Borges, per il quale il problema Kang sarebbe stato forse di qualche interesse. Fino a oggi, il lettore italiano ha sperimentato la luce ambigua sotto cui si rivelano – e allo stesso tempo si negano – le opere dell’autrice coreana, attraverso le eleganti versioni di Milena Zemira Ciccimarra, ricavate però dalle traduzioni inglesi: rispettivamente di La vegetariana, Atti...

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