Alias Domenica
Handke, nostalgie antiquarie di cammini nei boschi
Scrittori austriaci In un romanzo che l’autore chiama «ultimo epos», le camminate dei personaggi alludono al «Parzival» di Wolfram von Eschenbach, fra boschi e villaggi, verso la Piccardia: «La ladra di frutta», da Guanda
Deborah Anzinger, «Coy», 2016 (particolare)
Scrittori austriaci In un romanzo che l’autore chiama «ultimo epos», le camminate dei personaggi alludono al «Parzival» di Wolfram von Eschenbach, fra boschi e villaggi, verso la Piccardia: «La ladra di frutta», da Guanda
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 dicembre 2019
In linguistica li chiamano «falsi amici». Ecco un esempio: il conferimento del Nobel a Peter Handke è stato così motivato: «for an influential work that with linguistic ingenuity has explored the periphery and the specifity of human experience» («per la sua opera influente che, con ingegno linguistico, ha esplorato le periferie e le specificità dell’esperienza umana»). Tutto chiaro? Sì e no: perché quell’ingenuity in inglese rimanda a ingegnosità e non a ingenuità. Le due parole hanno una sorprendente radice comune nel ‘genio’: l’ingenuo è ingegnoso e viceversa. E infatti: ecco l’incipit dell’ultimo romanzo di Peter Handke: «Questa storia è cominciata...