Alias
Hangama Amiri, sforbiciate d’autrice
Intervista L'artista canadese di origini afgane è tornata alla galleria T293 di Roma per la doppia personale con Brittany Miller: «Reminiscences II»
Hangama Amiri alla Galleria T293, Roma – ph. Manuela De Leonardis
Intervista L'artista canadese di origini afgane è tornata alla galleria T293 di Roma per la doppia personale con Brittany Miller: «Reminiscences II»
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 25 maggio 2024
Chiffon, seta, pelle, denim, mussola, cotone, poliestere, viscosa, pelle ma anche carta da parati e tessuti ricamati a mano sono tra gli elementi chiave del processo creativo di Hangama Amiri (Kabul, Afghanistan 1989, vive e lavora a New Haven, Connecticut, USA). L’artista, che nel 2020 ha conseguito il Master in Fine Arts in pittura e incisione alla Yale University, esplora temi di genere, identità e memoria attraverso un linguaggio in cui l’ago e le forbici sostituiscono i pennelli. «Come rifugiata afghana, produco opere tessili che evocano la mia personale diaspora come mezzo per indagare la politica di genere nella cultura...