Internazionale

Hariri, indagini e processo tra poche luci e molte ombre

Hariri, indagini e processo tra poche luci e molte ombre

Tribunale speciale per il Libano La sentenza di ieri giunge dopo anni di interferenze esterne volte a coinvolgere e condannare in ogni caso Hezbollah e Siria più che ad individuare mandanti ed esecutori dell'attentato in cui fu ucciso il premier libanese

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 19 agosto 2020
Costi per un miliardo di dollari, 297 testimonianze, esaminati milioni di sms e telefonate. Sono solo alcuni dei numeri che raccontano il lavoro di anni del Tribunale speciale per il Libano (Tsl) nato sotto l’egida delle Nazioni Unite per fare luce sui responsabili e i mandanti dell’attentato in cui il 14 febbraio 2005, sul lungomare di Beirut, rimasero uccisi il premier sunnita Rafik Hariri e altre 21 persone. Due tonnellate di esplosivo che spinsero il Libano verso lo scontro politico interno che lo lacera ancora oggi. Nelle quattro settimane successive all’attentato nacquero due schieramenti contrapposti: l’8 Marzo, filo-siriano e guidato...

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