Alias Domenica

Henry Miller, memorie e fantasie di avvicinamento

«I libri della mia vita» Un libro irriverente con la Letteratura, dove un anonimo è portatore di luce quanto il maestro Krishnamurti e la lettura vale come possibilità di amicizia

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 22 giugno 2014
Ci sono riletture che inducono, direi in maniera naturale e senza sentirsi troppo in dovere di chiedere scusa a se stessi e agli altri per la propria antica e giovanile goffaggine intellettuale, a un onesto esercizio di autocommiserazione. Le cose che un tempo non volevamo o non potevamo capire, quelle che ci avevano infastidito o addirittura irritato – e magari a causa della loro chiarezza allora per noi insondabile proprio in quanto radicalmente, volutamente emendata da ogni forma di senso multiplo, di disseminazione semantica (malgrado ciò che se ne dice, la gioventù avversa la luce, il limpido dettato, l’impietoso orizzonte...

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