Alias Domenica

Herbin, il mistico ordinatore del principio forma

Auguste Herbin, "L’Homme oiseau", 1932, Parigi, collection LahumièreAuguste Herbin, "L’Homme oiseau", 1932, Parigi, collection Lahumière

Parigi Al Musée de Montmartre, "Auguste Herbin. Le maître révélé", a cura di Céline Berchiche e Mario Choueiry. Con il suo «alfabeto plastico» (Goethe, Steiner), l'artista di Cateau-Cambrésis si proponeva di liberare e rendere universale la pittura: entrò nel grande canone dell’Astrazione, costruì una «Notre-Dame della pittura geometrica» (Harald Szeemann)

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 1 settembre 2024
La prima volta che un museo pubblico parigino apre le porte ad Auguste Herbin: incredibile. È il Musée de Montmartre, che ha ragione a sottotitolare le maître révélé, perché, se ormai alcune delle figure persino maggiori dell’avanguardia storica non sono più patrimonio condiviso, Herbin rappresenta un caso estremo, come documenta in catalogo (Éditions el Viso) Serge Lemoine, storico dell’arte di vecchia generazione, uno dei più sensibili ai maestri moderni persi nell’oblio del Moderno, vedi la sua battaglia per riabilitare Ozenfant pittore. Riguardo alla ‘sfortuna’ di Herbin, a parte il quadro ideologico generale, quali le ragioni particolari? Ferme restando la qualità,...

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