Alias Domenica
Hermann Burger, esercizi di oltranza verbale
Classici svizzeri Tradurre un concetto astratto come la Letteratura Universale in una furia sperimentale brillantemente efficace: questa la scommessa di Hermann Burger nell’«Illetterato», del 1986
Classici svizzeri Tradurre un concetto astratto come la Letteratura Universale in una furia sperimentale brillantemente efficace: questa la scommessa di Hermann Burger nell’«Illetterato», del 1986
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 30 aprile 2017
Volendo dare un’idea approssimativa di Hermann Burger a chi non ne avesse mai sentito parlare, lo definirei un estremista del secondo Novecento, un magnifico pazzo, un eroe malato, un Manganelli svizzero. La sua fu una vita breve, molto spesso insabbiata nella depressione. Nato nel 1942, finì per togliersi la vita nel 1989 con la classica (a quei tempi) overdose di sonniferi. Un anno prima, aveva pubblicato un Tractatus logico-suicidalis, 1046 aforismi alla maniera di Wittgenstein che non lasciavano dubbi sulle sue prossime intenzioni. Non gli mancarono plausi critici illustri, premi prestigiosi, e – nonostante il suo stile impervio e sconcertante...