Lavoro

«Ho rotto sul contratto perché Fca non vuole cambiare, ora tocca a Di Maio»

«Ho rotto sul contratto perché Fca non vuole cambiare, ora tocca a Di Maio»Lavoratori Fca in uno stabilimento italiano

Intervista a Francesca Re David La segretaria generale della Fiom: «Negli stabilimenti una montagna di Cig e ritardi tecnologici fortissimi sulla riconversione verde. Il nostro è l’unico governo in Europa che non discute sul futuro del settore auto»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 27 febbraio 2019
«Il sistema Fca non è modificabile se l’azienda non ha la volontà di aprire un confronto sul modello di relazioni sindacali. Abbiamo provato con senso di responsabilità, riconosciuti dall’azienda per quello che la Fiom ha rappresentato in questi otto anni. Ora siamo enormemente preoccupati per quanto Fca perde sul mercato e i ritardi tecnologici sui modelli ecologici che stanno inondando di cassa integrazione gli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori e Pomigliano. Davanti a tutto questo il nostro è l’unico governo in Europa a non fare nulla». Francesca Re David spiega così le ragioni della rottura al tavolo di trattativa...

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