Internazionale
Hong Kong sempre più cinese: arrestati giornalisti, editori e attivisti
I primi risultati della legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino Fermati giornalisti, attivisti e un magnate dell’editoria locale con l’accusa di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale. Pechino lancia un messaggio chiaro anche agli Usa
Il magnate dell'editoria Jimmy Lai arrestato ieri a Hong Kong – Ap
I primi risultati della legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino Fermati giornalisti, attivisti e un magnate dell’editoria locale con l’accusa di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale. Pechino lancia un messaggio chiaro anche agli Usa
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 agosto 2020
Il depotenziamento dell’assetto democratico di Hong Kong sembra essere determinante per l’efficacia della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino. A confermarlo è la serie di arresti che ha animato la giornata di ieri nell’ex colonia britannica: attivisti politici, giornalisti e un magnate dell’informazione sono finiti nel mirino della polizia con l’accusa di aver violato la controversa norma entrata in vigore il 1° luglio scorso. Il primo fermo è stato quello di Jimmy Lai, editore della testata Apple Daily sotto la holding Next Digital. Considerato il ‘Rupert Murdoch’ d’Asia, attraverso il suo giornale Lai ha sempre denunciato l’erosione della democrazia...