Visioni
Horace Silver, piano in alta definizione
Africamerica Scompare all’età di 85 anni il musicista che ha fissato i canoni dell’hard bop, gettando un ponte tra Charlie Parker e il rap. A suo padre, originario di Capo Verde, era dedicata la celebre «Song for my Father». Un riff tellurico e trascinante, ripreso anche dagli Steely Dan
Horace Silver
Africamerica Scompare all’età di 85 anni il musicista che ha fissato i canoni dell’hard bop, gettando un ponte tra Charlie Parker e il rap. A suo padre, originario di Capo Verde, era dedicata la celebre «Song for my Father». Un riff tellurico e trascinante, ripreso anche dagli Steely Dan
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 giugno 2014
Un genio di quella semplicità che non fa rima con banalità. Horace Silver se ne è andato mercoledì scorso, nella sua casa di New Rochelle, New York, all’età di 85 anni. Ma resterà, come si dice in questi casi, nella storia del jazz. Soprattutto per il modo in cui ha fissato nei primi anni Cinquanta i canoni e gli orizzonti del cosiddetto hard bop. E per una manciata di standard, di pagine entrate nel repertorio comune della musica african-american: Sister Sadie, Senor Blues, Blowin’ the Blues Away, Peace, Filthy McNasty, The Preacher. E soprattutto Song for my Father, del 1964,...