Alias Domenica
Hugo Ball, una dissidenza funambolica e iper-moderna
Gabriele Guerra, "L’acrobata d’avanguardia. Hugo Ball tra dada e mistica", Quodlibet Dal Cabaret Voltaire al comunitarismo del Monte Verità, fino all’ascetismo «bizantino», l'artista insegue un’«azzardata verticalità»
La litografia di Marcel Slodki relativa al poster realizzato per l’inaugurazione del Cabaret Voltaire, Zurigo, 5 febbraio 1916
Gabriele Guerra, "L’acrobata d’avanguardia. Hugo Ball tra dada e mistica", Quodlibet Dal Cabaret Voltaire al comunitarismo del Monte Verità, fino all’ascetismo «bizantino», l'artista insegue un’«azzardata verticalità»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 31 maggio 2020
«Non credo più alla carriera, al denaro, al potere, per chiamare le cose in questo modo. Giacché basta prendere il giornale per vedere dove ci abbia condotti il potere. Il potere, la potenza – ovunque ha portato questo terribile spargimento di sangue. Ora credo ardentemente solo all’im-potenza, a ciò che è piccolo, oppresso». Questo scrive Hugo Ball (1886-1927) alla sorella nel 1916, nei giorni dolorosi della Grande guerra, rivelando la propria vocazione a una profonda dissidenza che fa di lui un caso unico nel pur vario panorama del pacifismo europeo di inizio secolo. Ball rappresenta in effetti una figura atipica...