Internazionale
I campi al confine tra morte e solidarietà: il dramma dei profughi iracheni
Iraq Intervista al capo missione di Medici Senza Frontiere, Fabio Forgione: «Prima erano sunniti, ora cristiani e yazidi. C'è estrema necessità di acqua, cibo e medicinali»
Profughi yazidi – Reuters
Iraq Intervista al capo missione di Medici Senza Frontiere, Fabio Forgione: «Prima erano sunniti, ora cristiani e yazidi. C'è estrema necessità di acqua, cibo e medicinali»
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 23 agosto 2014
Tende bianche lungo il confine, la sabbia gialla a fare da contrasto. Pochissimi i fili stesi fuori con i vestiti ad asciugare: questa gente non ha avuto tempo né modo di portarsi dietro qualcosa dalle proprie case, nelle comunità prese d’assalto dall’Isil. Le immagini che arrivano dal Kurdistan parlano di una crisi umanitaria di vastissime proporzioni: sunniti, sciiti, cristiani e ora yazidi. Un milione e mezzo di rifugiati in due mesi. Molti sono fuggiti a Baghdad, dove il governo sta mettendo a disposizione case mobili, tanti altri nella regione autonoma del Kurdistan, ultimo avamposto contro violenze, stupri, minacce di morte....