Visioni
I compromessi dell’Academy, le scommesse del cinema
Oscar 2019 Vince «Green Book» di Peter Farrelly, a Cuarón la statuetta per regia, fotografia e film straniero. Netflix, la sala, la politica, un’edizione in equilibrio tra passato e futuro
Oscar 2019 Vince «Green Book» di Peter Farrelly, a Cuarón la statuetta per regia, fotografia e film straniero. Netflix, la sala, la politica, un’edizione in equilibrio tra passato e futuro
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 febbraio 2019
Alla fine l’Academy ha deciso per il compromesso, e non solo sull’affaire Netflix ma anche sul Black Power che è stato la caratteristica di questi Oscar 2019 – sembra lontana anni luce la polemica sull’#Oscarsowhite – a confermare l’attitudine dell’industria hollywoodiana di voler «prendere posizione» rispetto alle questioni politiche dell’anno. La scorsa edizione c’era stato il #MeToo, pure se nessuna regista era stata premiata, stavolta a rispondere al razzismo populista di Trump e dei suoi omologhi nel mondo sono arrivate le nomination e i premi a quei film che mettono al centro la questione african-american e il razzismo in America...