Visioni

I confini della Piccola Patria

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Cinema In sala il bell’esordio di Alessandro Rossetto, racconto attuale del nordest nelle sue contraddizioni. Una geografia emozionale dei luoghi e dei corpi che li attraversano

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 11 aprile 2014
Lasciamo da parte per ora quello che Alessandro Rossetto, un po’ scherzosamente, chiama il «fattore D». Ovvero il documentario con cui si è allenato all’immagine «totale» – è uno dei pochi registi italiani che sta anche in macchina – riuscendo a scavare tra le crepe sottili dei malesseri evidenti nel nostro paese. Senza enfasi, anzi quasi sottotono, per mettere al centro le sfumature più che le cesure violente, il rito quotidiano più che i grandi eventi, quelle cose ordinarie ma indispensabili per non arrivare stupefatti di fronte alle grandi esplosioni. Il suo punto d’osservazione è il nordest, luoghi che conosce...

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