Cultura

I corpi, la fabbrica e il canto degli ultimi

I corpi, la fabbrica e il canto degli ultimiUn’opera di Edith Snoek

NADIA AGUSTONI Domani, a Pordenonelegge, ci sarà la poeta con il suo «Gli alberi bianchi». Operaia nella bergamasca, indaga i temi del lavoro, della perdita e dei paesaggi che la circondano. Numerosi i libri di poesia, tra cui «Taccuino nero», «Lettere dalla fine», «Il peso di pianura», «Necrologi». «Se non si sa cos’è il dolore, se fatichiamo a capirlo, ancor meno sappiamo dell’amore. Le parole cercano un ordine, solo che le pietre d’inciampo nella vita sono più forti»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 18 settembre 2020
«Gli occhi con cui guardi certe cose, se riesci a vedere veramente ciò che accade, ti liberano». Ne è persuasa Nadia Agustoni, da anni una delle voci poetiche più interessanti del panorama contemporaneo. Oltre a numerose sillogi, ha dedicato pagine intense a Etty Hillesum, Elizabeth Bishop, Monique Wittig e altre. Domani sarà ospite di Pordenonelegge con il suo ultimo libro in versi, Gli alberi bianchi (LietoColle, pp. 114, euro 16,50). Per lei «vivere è memoria di un altro / quei muri lasciati / a radici – / ci vestiamo / per dimenticarci». Chi è questo «altro» presente nel suo ultimo...

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