Visioni
I crimini della grande industria fra horror e procedural
Al cinema «Cattive acque» di Todd Haynes, la battaglia legale contro la DuPont. Quando gli abusi del capitalismo non sono più «scandali» isolati ma cose di tutti giorni
Mark Ruffalo
Al cinema «Cattive acque» di Todd Haynes, la battaglia legale contro la DuPont. Quando gli abusi del capitalismo non sono più «scandali» isolati ma cose di tutti giorni
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 20 febbraio 2020
Mentre i venti di Watergate continuano a spazzare Washington, a Hollywood si vedono i sintomi di un ritorno al cinema di denuncia degli anni settanta. Evoca quelle atmosfere il nuovo film di Todd Haynes, Cattive acque, tratto da un articolo di Nathaniel Rich pubblicato sul Magazine del New York Times nel 2016, e un oggetto in apparenza insolitamente «piano», psicologicamente lineare, per il regista di Io non sono qui e Carol; ma che nella filmografia haynesiana ci riporta ai colori malati di Safe e alla soffocante malaise sociale che attraversava il melodramma classico in Lontano dal paradiso. IL PROLOGO, ambientato...