Italia

I dannati dell’Asinara

I dannati dell’AsinaraUn'immagine dell'ex supercarcere dell'Asinara. Oggi l'isola è parco nazionale

Reportage Colonia agricola penale e lazzaretto dal 1885, l’isola sarda ha visto andare a buon fine una sola evasione, nel 1987. Ha ospitato mafiosi al 41 bis, brigatisti ed esponenti dell’Anonima sequestri. Oggi l’unica voce rimasta è il raglio degli asini, e le prigioni rimangono lì, vuote, a testimoniare ciò che è stato

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 18 agosto 2013
«Fuggire dall’Asinara è sempre stato un tentativo. Un sottile gioco crudele, una prova di forza tra l’uomo che tenta la fuga e l’isola». Così scrivono, al capitolo nove di Supercarcere Asinara, Giampaolo Cassitta e Lorenzo Spanu. Capitolo nove, le evasioni. Una sola, nella storia dell’isola-carcere, andò a buon fine. Protagonisti, il primo settembre 1986, Matteo Boe e Salvatore Duras. Dal 1885, anno in cui la Legge numero 3. 183 del 28 giugno, firmata da re Umberto I e dal ministro Depretis, autorizzava l’esproprio dell’Asinara e la sua trasformazione in colonia agricola penale e lazzaretto, mai un detenuto era riuscito a...

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