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I «dettagli» del cosiddetto decreto Dignità

I «dettagli» del cosiddetto decreto Dignità – LaPresse

Capisco che conoscenza e analisi richiedano modalità s-pregiudicate, non prevenute, non viziate da ideologismi; capisco anche che i giudizi debbano essere ancorati a valutazioni di particolari situazioni e possano persino […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 19 luglio 2018
Capisco che conoscenza e analisi richiedano modalità s-pregiudicate, non prevenute, non viziate da ideologismi; capisco anche che i giudizi debbano essere ancorati a valutazioni di particolari situazioni e possano persino richiedere «realismo». Come sta accadendo qua e là in intellettuali e tecnici di «sinistra» per l’attuale governo, per la compagine che lo regge e per i movimenti e le culture che lo hanno generato. Capisco anche – e lo provo anch’io – il disagio di chi sente la critica, e l’ostilità, nei confronti di questo governo provenire da pezzi consistenti dell’europeismo neoliberista, da personaggi sostenitori delle compatibilità con l’assetto capitalistico...

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