Visioni
I diari di una motocicletta che andava a caccia di launeddas
Docu-opera «Dansejæger - Il cacciatore di danze» di Mauro Patricelli, uno spettacolo dedicato all’intenso lavoro sul campo che il giovane antropologo danese Fridolin Bentzon condusse nella Sardegna degli anni ’50. La vita, come non l’avevamo mai vista né sentita, di un pioniere degli studi sulla musica tradizionale sarda e sul ruolo sociale del «ballu tondu»
Un momento di «Dansejæger - Il cacciatore di danze», con il contrabbassista Thommy Andersson e le "talking heads" di alcuni degli "informatori" evocati – Søren Meisner
Docu-opera «Dansejæger - Il cacciatore di danze» di Mauro Patricelli, uno spettacolo dedicato all’intenso lavoro sul campo che il giovane antropologo danese Fridolin Bentzon condusse nella Sardegna degli anni ’50. La vita, come non l’avevamo mai vista né sentita, di un pioniere degli studi sulla musica tradizionale sarda e sul ruolo sociale del «ballu tondu»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 giugno 2016
Marco BoccittoCOPENAGHEN
Efisio Melis, Aurelio Porcu, Antonio Lara, Giovanni Lai, Felice Pili, Giovanni Casu… Nomi inequivocabilmente sardi che scivolano sulla platea ancora vuota del Betty Nansen Teatret. Associati a un numero, un titolo, talvolta un luogo, punteggiano l’inglese dolce e neutro, appena un po’ incrinato da una sorta di vibrazione affettuosa, con cui Andreas Fridolin Weis Bentzon catalogava oralmente le registrazioni effettuate tra il 1956 e il 1962 in Sardegna, parte di un lavoro più ampio, pubblicato una prima volta nel 1969 con il titolo di Is Launeddas, ma che ancora oggi sa di pietra miliare della ricerca etnomusicologica sul campo, sul...