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Quale «prima le donne e i bambini»: l’emancipazione o è di tutti o non è
Migranti Il “prima le donne e i bambini” lo lasciamo alla letteratura e alla filmografia sui naufragi, preferibilmente a quelli dove l’umano si confronta con una natura ostile
Migranti Il “prima le donne e i bambini” lo lasciamo alla letteratura e alla filmografia sui naufragi, preferibilmente a quelli dove l’umano si confronta con una natura ostile
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 11 gennaio 2019
A esprimere compiutamente quest’idea furono già le sorelle Sarah e Angelina Grimké negli anni Trenta dell’Ottocento, attiviste per i diritti delle donne e per l’abolizione della schiavitù, e, qualche decennio più tardi, Anna Cooper, attivista femminista per i diritti delle donne nere e tra le prime donne afroamericane a ottenere un titolo di dottorato. NON SI TRATTA QUI di schierarsi a favore di un femminismo egualitario, quanto di affermare con forza una consapevolezza comune a ogni movimento femminista fin dalle origini: ovvero, che l’emancipazione o è di tutti o non è. Quando il femminismo avanza, niente retrocede. Conviene ricordarlo a...