Europa
I dogmi e gli interessi dei tecnocrati dell’Eurozona
Grecia Il gioco è particolarmente delicato perché sfrutta senza scrupoli una frattura effettiva nella società greca, che il referendum rischia di approfondire
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Grecia Il gioco è particolarmente delicato perché sfrutta senza scrupoli una frattura effettiva nella società greca, che il referendum rischia di approfondire
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 luglio 2015Edizione 03.07.2015
«Ti lascio accampamenti / d’una città con tanti prigionieri: / dicono sempre sì, ma dentro loro mugghia / l’imprigionato no dell’uomo libero” (K. Athanasulis). Il grande compositore Mikis Theodorakis, quello di Zorba e di tante canzoni di Ritsos ed Elitis, invita a votare «no» domenica, ma è pessimista: il governo di Syriza, troppo esitante e già pronto ad accettare, subito prima della rottura e ancora nell’ultima proposta di mercoledì, un compromesso troppo simile a un nuovo memorandum. In questo modo, secondo lui, rischia di finire in pasto alle potenze straniere che hanno ridotto la Grecia (sul piano etnico, storico, culturale...