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I fantasmi del jihadismo. Al Baghdadi, un’altra morte apparente
La presunta uccisione Da Bin Laden al Califfo, una forza simbolica e mediatica basata sull’assenza
La presunta uccisione Da Bin Laden al Califfo, una forza simbolica e mediatica basata sull’assenza
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 17 giugno 2017
È curiosa la storia dei leader jihadisti. I vivi vengono dati per morti. I morti sono tenuti in vita. Oppure vengono creduti vivi. Altri sono vittime dei compagni di un tempo. Osama bin Laden, lo sceicco saudita fondatore di al-Qaeda, è morto decine di volte. Fino a quando non è stato fatto fuori, nel maggio 2011, da un commando di Navy Seal statunitensi nel covo di Abbottabad, in Pakistan. Eppure c’è chi ancora non si rassegna alla sua morte. «È stata una messinscena», ripetono in tanti. Lo stesso vale per il meno conosciuto Mokhtar Belmokhtar. Una lunga militanza nei gruppi...