Internazionale
I fasci del Katanga
Storie Negli anni ’30, un pugno di sefarditi di Rodi, colonia italiana, emigrano in Congo, la «nuova America» per molti emigranti dal nostro Paese. Aprono un Fascio a Likasi e il console lo fa chiudere quando scopre che è composto da ebrei. Ma da Roma lo fanno riaprire: «Sono italiani»
– Likasi, Congo, negli anni '30
Storie Negli anni ’30, un pugno di sefarditi di Rodi, colonia italiana, emigrano in Congo, la «nuova America» per molti emigranti dal nostro Paese. Aprono un Fascio a Likasi e il console lo fa chiudere quando scopre che è composto da ebrei. Ma da Roma lo fanno riaprire: «Sono italiani»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 2 marzo 2014
Quando nel maggio 1929 Vittorio Emanuele III si presenta in visita ufficiale nelle isole del Dodecaneso e incontra i maggiori esponenti della comunità ebraico-sefardita locale, non immagina minimamente quello che accadrà da lì a pochi anni a migliaia di chilometri di distanza, nel sud-est congolese, e che vedrà protagonista proprio parte di quella comunità. In quell’occasione il re d’Italia fa la conoscenza del Gran Rabbino Elia Izraël e del presidente della comunità, Hizkia Franco, ai quali dona quattromila lire per ringraziarli delle opere di beneficenza compiute dai sefarditi nell’isola. Non era la prima visita ufficiale della famiglia reale nelle colonie...