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I formalisti russi e lo statuto scritturale del cinema

I formalisti russi e lo statuto scritturale del cinemaLocandina di L’uomo con la macchina da presa, film diretto dal regista sovietico Dziga Vertov, 1929

Teoria del cinema I formalisti russi nel cinema, in nuova edizione a cura di Pietro Montani (da Mimesis), è stato un libro-chiave: Jakobson, Mukarovský, Lotman e altri vi fondano una teoria dell’immagine

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 marzo 2020
Torna in libreria, in una edizione arricchita e con una nuova introduzione, un volume che è stato fondamentale per la teoria del cinema. Si tratta di I formalisti russi nel cinema, a cura di Pietro Montani (Mimesis «Cinema», pp. 251, e 22,00). La precedente edizione era uscita nel 1971 per Garzanti a cura di Giorgio Kraiski. Montani – il quale, nell’Avvertenza, ricorda di aver fatto parte del gruppo riunito intorno a Kraiski – ricollega la presente edizione alla precedente e al suo carattere «pionieristico». Alle spalle della selezione di Kraiski c’era il volume Poetika Kino, che raccoglieva i contributi di...

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