Economia
I grandi del mondo a passi lentissimi verso la web tax
Il G7 di Bari L’impegno nel documento finale, ma tutto è rinviato al 2018. Intanto in Italia si discute la «versione soft» di Boccia. Fondamentale una prima apertura da parte degli Usa. Nel testo anche il nuovo concetto di «crescita inclusiva»: ma ovviamente solo sulla carta
Foto di «famiglia» al G7 di Bari – LaPresse
Il G7 di Bari L’impegno nel documento finale, ma tutto è rinviato al 2018. Intanto in Italia si discute la «versione soft» di Boccia. Fondamentale una prima apertura da parte degli Usa. Nel testo anche il nuovo concetto di «crescita inclusiva»: ma ovviamente solo sulla carta
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 14 maggio 2017
A fatica, molto lentamente e arrivandoci con gradualità, forse un giorno riusciremo a far pagare le tasse ai colossi del web: ieri il G7 di Bari ha se non altro scritto l’impegno nero su bianco nel comunicato finale, rinviando sostanzialmente l’appuntamento con la web tax al prossimo anno. È comunque un buon risultato se si pensa che è arrivata l’apertura degli Usa – difficili da convincere – e che il passaggio con l’Ocse è stato anticipato a marzo (rispetto alla data che si prevedeva originariamente: fine 2018). All’organizzazione con sede a Parigi è stato quindi assegnato il compito di stilare,...