Lavoro

I «grandi» riaprono di fretta, i «piccoli» rischiano il crac

I «grandi» riaprono di fretta, i «piccoli» rischiano il cracUn ristorante chiuso con le sedie impilate – Foto di Mara Terranuova

Fase Due Con il via libera a chi è legato all’export gran parte dell’industria è aperta. Commercio e turismo: più di un milione di posti a rischio. Re David: attivo il 70% delle ditte metalmeccaniche, ma non avranno mercato per la crisi da pandemia

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 aprile 2020
Sotto la pressione della nuova Confindustria – ieri il presidente degli industriali di Vicenza Vincenzo Vescovi ha dichiarato convinto: «Sogno un paese in cui il ministro dell’industria, come in Francia, mandi una lettera di elogio e di ringraziamento agli imprenditori» – le aziende che hanno riaperto ieri sono molte di più del numero atteso. La fretta del falco neopresidente Carlo Bonomi è stata un po’ frenata dal Dpcm firmato da Giuseppe Conte, ma ci hanno pensato i prefetti e il sistema del silenzio-assenso a dare il via libera alla qualunque, basta dirsi «legato all’export» e il gioco è fatto. «Da...

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