Politica
I limiti della «legalità» imposta al Teatro Valle
Beni comuni Il Campidoglio lo rivuole lunedì, gli attivisti discutono se resistere o lasciare. «Le istituzioni hanno perso un’occasione. Questo non è un programma ministeriale, ma un’eccedenza prodotta dalla relazione tra persone»
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/07/10/valle – Valeria Tomasulo
Beni comuni Il Campidoglio lo rivuole lunedì, gli attivisti discutono se resistere o lasciare. «Le istituzioni hanno perso un’occasione. Questo non è un programma ministeriale, ma un’eccedenza prodotta dalla relazione tra persone»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 9 agosto 2014
Sull’edizione online di Porta portese è stato pubblicato questo annuncio: «Smarrito teatro bene comune del 1727, quattro ordini di palchi, velluto, zona Sant’Andrea della Valle, 10 agosto ore 8 circa, grande valore affettivo. Chiunque lo ritrovasse, lo restituisca al pianeta terra. Esclusi comune e teatro di Roma». Più di tanti altri, questo è un dettaglio rivelatore di una sensazione diffusa nelle ultime ore: la perdita di uno spazio «di tutti» a favore del possesso esclusivo del «pubblico statale». Riuniti in una nuova assemblea cittadina ieri pomeriggio, gli attivisti e i soci della fondazione del teatro Valle hanno elencato le condizioni...