Rubriche

I «lumi rotti» nella notte buia di Daniello Bartoli

Divano Sul «Martirio di San Lorenzo» di Tiziano nella Chiesa dei Gesuiti di Venezia

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 aprile 2019
Dipingere una notte buia, sostiene Daniello Bartoli (1608-1685), è una prova che rivela meglio di ogni altra possibile dimostrazione la maestria di un pittore. Le doti di indiscussa eccellenza in pittura si affermano, infatti, con sicurezza proprio quando si tratti di rappresentare «alcun fatto d’una moltitudine di personaggi che sol tanto si mostrino, quanto lumeggiati o da lampo di nuvola, o da riverbero di facella, o da splendore ch’esce d’un volto». Bartoli racconta di esser stato intensamente coinvolto, afferrato e reso partecipe, quasi rapito, nell’osservare la combinazione delle oscurità e delle luci realizzata da Tiziano nella grande tela (misura quasi...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi