Cultura
I messaggeri bollenti di Sirio
Brividi caldi Tra luglio e agosto irrompe nel Nord del pianeta la canicola. Un periodo dell'anno che nell’iconografia del passato ha avuto il muso ringhiante di un piccolo cane. E che per l’immaginario collettivo è da sempre il tempo sospeso tra vita e morte
Un’immagine di Sa Cristoforo Cinocefalo
Brividi caldi Tra luglio e agosto irrompe nel Nord del pianeta la canicola. Un periodo dell'anno che nell’iconografia del passato ha avuto il muso ringhiante di un piccolo cane. E che per l’immaginario collettivo è da sempre il tempo sospeso tra vita e morte
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 11 luglio 2015
Priamo, dalle altissime mura della città di Troia, vede sopraggiungere il temibile Achille, rabbioso come un cane nella sua splendente armatura: «raggiante come una stella correva per la pianura;/ come si leva l’astro autunnale, chiari i suoi raggi/ appaiono fra innumerevoli stelle nel cuor della notte:/ esso è chiamato il Cane d’Orione,/ ed è il più lucente, ma dà presagio sinistro/ e molta febbre porta ai mortali infelici». Nell’Iliade ogni immagine, ogni metafora è studiata e condivisa da chi l’ascolterà. Qui Achille è preso da lyssa, la rabbia dei guerrieri, e tra poco, furente, «come il fuoco», farà a pezzi...