Cultura
I misteri parigini dell’anarchico Léo Malet
NOIR A venti anni di distanza, la casa editrice Fazi ha cominciato a ristampare i noir dello scrittore maledetto che ha inventato il personaggio di Nestor Burma. Si comincia con "Nebbia sul ponte di Tolbiac"
NOIR A venti anni di distanza, la casa editrice Fazi ha cominciato a ristampare i noir dello scrittore maledetto che ha inventato il personaggio di Nestor Burma. Si comincia con "Nebbia sul ponte di Tolbiac"
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 17 gennaio 2017
Léo Malet è uno scrittore «maledetto». Anarchico nello stile di vita, irregolare nella scrittura rispetto il canone dominante negli anni più produttivi letterariamente della sua esistenza, capace però di fare il verso ai testi della cultura «alta», ha mandato nelle librerie, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, noir che hanno fatto scuola, al punto che autori come Jean-Claude Izzo, Didier Daeninckx, Fred Vargas, Dominique Manotti e Serge Quadruppani, solo per citarne alcuni, possono essere considerati suoi eredi. Eppure Léo Malet è stato per tutta la vita equiparato all’altro grande autore del giallo francese, George Simenon. Una comparazione che...