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I morti nel tempo del dolore
Divano la presenza esclusiva del morire che è l’epidemia si attesta in angoscia, in dolore non risarcibile, disperazione e terrore. Presenza che travolge, rovescia e atterra, con i corpi, i costumi e le idee. Tale è il racconto della peste di Atene che ci ha lasciato Tucidide
Divano la presenza esclusiva del morire che è l’epidemia si attesta in angoscia, in dolore non risarcibile, disperazione e terrore. Presenza che travolge, rovescia e atterra, con i corpi, i costumi e le idee. Tale è il racconto della peste di Atene che ci ha lasciato Tucidide
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 15 maggio 2020
Dobbiamo parlare dei morti. Le cronache dell’ epidemia che si espande nel mondo e in Italia si è manifestata ai primi di febbraio di quest’anno 2020 e ancora dura, oggi, che siamo al 15 di maggio, raccontano di morti sepolti uno via l’altro senza alcuna cerimonia funebre. Dicono di figli e di figlie che non hanno potuto esser vicini alle madri ed ai padri nei giorni estremi della malattia mortale. Raccontano di camion militari messi a disposizione delle autorità civili e adibiti, nell’emergenza, al trasporto delle salme da inumare in cimiteri che fossero ancora in grado di accogliere altri morti....