ExtraTerrestre

I nodi irrisolti della globalizzazione spiegati attraverso i sacchi di juta

Il viaggio della juta (detta anche Canapa di Calcutta) – fibra tessile vegetale, riciclabile e biodegradabile al 100%, coltivata prevalentemente in India e Bangladesh – non è poi così diverso […]

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 17 febbraio 2022
Il viaggio della juta (detta anche Canapa di Calcutta) – fibra tessile vegetale, riciclabile e biodegradabile al 100%, coltivata prevalentemente in India e Bangladesh – non è poi così diverso da quello dei coloratissimi tessuti stampati wax print, erroneamente identificati come «africani». UNA MATERIA VIVA che attraversa i continenti, frutto dell’ibridazione del colonialismo. Contenitori di memorie passate e presenti, entrambi offrono spunti interessanti per una riflessione sulla società che esula dai luoghi comuni. Per Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana 1987, vive e lavora tra Accra, Kumasi e Tamale) l’utilizzo di sacchi di juta di recupero, nella loro trasformazione da oggetto a...

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