Italia
I piccoli Luigi di Rosarno, vittime e carnefici
Un calabrese di Rosarno, Luigi Preiti, voleva attaccare Montecitorio. Non era un folle, un terrorista rosso o nero, una cellula barbuta di Al Qaeda, un picciotto della ’ndrangheta. Era un […]
La scena del crimine domenica di fronte a Palazzo Chigi – Reuters
Un calabrese di Rosarno, Luigi Preiti, voleva attaccare Montecitorio. Non era un folle, un terrorista rosso o nero, una cellula barbuta di Al Qaeda, un picciotto della ’ndrangheta. Era un […]
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 30 aprile 2013
Un calabrese di Rosarno, Luigi Preiti, voleva attaccare Montecitorio. Non era un folle, un terrorista rosso o nero, una cellula barbuta di Al Qaeda, un picciotto della ’ndrangheta. Era un disoccupato, come altri quattro milioni di italiani, con un matrimonio fallito alle spalle, come un terzo dei matrimoni negli ultimi dieci anni, ed era diventato soprattutto un «emigrante di ritorno». Pochi sanno che cosa vuol rientrare, non per godersi la pensione, dall’emigrazione. Non te lo puoi permettere a 49 anni di tornare dai genitori anziani senza né arte né parte. Sei un fallito, civilmente morto, senza alcuna prospettiva in quell’ammasso...