L’insediamento del governo Meloni generava nei nostri animi non poche preoccupazioni, quando si assisteva al cambiamento di nome di alcuni ministeri e alle continue e scomposte dichiarazioni di ministri a cui erano, e purtroppo lo sono ancora, attribuite funzioni portanti dello Stato.
Le nostre preoccupazioni non erano infondate, il continuo saggiare le reazioni nell’opinione pubblica da parte del ministro Valditara confermano il piano del governo con una impostazione fortemente conservatrice e reazionaria annnegata in una selvaggia e brutale matrice neoliberista.
Obiettivo primario della scuola deve essere la formazione di cittadini consapevoli e critici, responsabili della loro partecipazione alla vita sociale democratica del paese, che hanno contezza dei compiti di promozione e di emancipazione che le assegna la Costituzione. Le figure, anche quelle professionali e tecniche, che le scuole e le università devono formare non possono non guardare agli impatti catastrofici sull’ambiente e sul genere umano generati da un capitalismo selvaggio e brutale. Motivo per cui
la cultura deve essere libera dagli interessi privati.
È interessante quanto scritto nell’articolo di oggi di Gianpaolo Contestabile, https://ilmanifesto.it/il-campus-occupato-del-guatemala-libero,
“Secondo un militante della facoltà di giurisprudenza: «Le banche non indebitano un paese se non in cambio di qualcosa, vogliono che la conoscenza prodotta nell’università si trasformi in una merce utile per la modalità estrattivista di educazione che stanno promuovendo; alla fine, ciò che sta dietro la cooptazione di Mazariegos è la privatizzazione dell’università».”