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I populisti ormai al potere e le loro disinibite pratiche
Il caso Roma La vicenda romana restituisce il grado della effettiva capacità innovativa dei movimenti dell’antipolitica. Quando sono veicoli di protesta, essi si fanno strada con parole d’ordine di radicale estraneità alla casta, […]
Il caso Roma La vicenda romana restituisce il grado della effettiva capacità innovativa dei movimenti dell’antipolitica. Quando sono veicoli di protesta, essi si fanno strada con parole d’ordine di radicale estraneità alla casta, […]
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 19 giugno 2018Edizione 19.06.2018
La vicenda romana restituisce il grado della effettiva capacità innovativa dei movimenti dell’antipolitica. Quando sono veicoli di protesta, essi si fanno strada con parole d’ordine di radicale estraneità alla casta, da affidare a tribunali del popolo. Agitano anche una intransigente ricusazione del principio del negoziato politico, respinto in quanto tale. Una volta al potere, i non-partiti rivelano però la loro natura reale di organi dell’opaco compromesso permanente. Il populismo divenuto regime si lascia sorprendere in disinibite pratiche di gestione. Si svelano così le illusioni del marketing del risentimento congegnato dal populismo-movimento per affermarsi tra i ceti popolari. Le chiacchiere della...