Internazionale
I ragazzi dell’Intifada
Palestina Azuz, Ghassan e Moaed da ragazzini sono finiti in carcere per essersi opposti con le pietre all’esercito israeliano durante la reconquista della Cisgiordania. 13 anni dopo rievocano con orgoglio quei giorni in cui a vincere era il senso della comunità
I tre protagonisti di questa storia «in azione» durante l’estate del 2002
Palestina Azuz, Ghassan e Moaed da ragazzini sono finiti in carcere per essersi opposti con le pietre all’esercito israeliano durante la reconquista della Cisgiordania. 13 anni dopo rievocano con orgoglio quei giorni in cui a vincere era il senso della comunità
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 30 agosto 2015
Chiara CruciatiBETLEMME
Sono passati 13 anni da quei mesi del 2002, i 40 giorni di assedio israeliano di Betlemme, la reconquista della Cisgiordania. La Hebron-Jerusalem Road collegava ancora la città della Natività a Gerusalemme, non c’erano muri a circondare la tomba di Rachele (per i palestinesi la Moschea Bilal Ibn Rabah), solo postazioni militari. Azuz aveva 12 anni, suo fratello Moaed 10, Ghassan il più grande, 13. Dopo gli anni caldi della Seconda Intifada, respirata ogni giorno dai vicoli del campo profughi di ‘Azze, hanno trascorso due anni a testa in prigione, erano tutti minorenni. Usciti dalle carceri israeliane, Azuz e Ghassan...