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I settori subalterni più vulnerabili del Brasile tornano al centro della scena
2003-2023 L'insediamento di Lula vent'anni dopo la prima elezione: «Non vogliamo vendetta». E lancia un richiamo a un fronte ampio di lavoratori, intellettuali, imprenditori, movimenti sociali, servitori pubblici, cittadine: «La diseguaglianza, la povertà, la fame, sono il crimine il più grave di tutti commesso contro il popolo brasiliano»
1 gennaio, l'arrivo della Rolls presidenziale sull'Esplanada di Brasilia – Ap
2003-2023 L'insediamento di Lula vent'anni dopo la prima elezione: «Non vogliamo vendetta». E lancia un richiamo a un fronte ampio di lavoratori, intellettuali, imprenditori, movimenti sociali, servitori pubblici, cittadine: «La diseguaglianza, la povertà, la fame, sono il crimine il più grave di tutti commesso contro il popolo brasiliano»
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 gennaio 2023
«Il Brasile ha conosciuto nei primi tempi coloniali la ricchezza delle piantagioni di canna da zucchero, ha proclamato l’indipendenza nazionale, ha conosciuto le ricchezze delle miniere d’oro a Minas Gerais, e delle produzioni di caffè, si è industrializzato, ma non ha sconfitto la fame». L’allegria, l’euforia nel popolo occupa le strade della capitale Brasilia, un’onda di lavoratori, movimenti sociali, occhi quasi increduli, un clima in cui paura e speranza si fanno materia unica … «Fin quando ci sarà un fratello o una sorella brasiliana che soffre la fame avremo ragione di vergognarci – Stiamo iniziando oggi un nuovo capitolo della...