Internazionale
I tre giorni del Congo, un papa tra canti e silenzi
Kinshasa La visita di Bergoglio si chiude con 65mila giovani allo stadio. Grida nel deserto dell'indifferenza, contro le piaghe della violenza e della corruzione. «In questo Paese, dove c’è tanta violenza che rimbomba come il tonfo fragoroso di un albero abbattuto, voi siete la foresta che cresce ogni giorno in silenzio e rende l’aria migliore»
Il pontefice ieri allo stadio di Kinshasa – Ap
Kinshasa La visita di Bergoglio si chiude con 65mila giovani allo stadio. Grida nel deserto dell'indifferenza, contro le piaghe della violenza e della corruzione. «In questo Paese, dove c’è tanta violenza che rimbomba come il tonfo fragoroso di un albero abbattuto, voi siete la foresta che cresce ogni giorno in silenzio e rende l’aria migliore»
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 febbraio 2023
Fabrizio FlorisKINSHASA
Clima da stadio per papa Francesco a Kinshasa con 65 mila giovani a cui Bergoglio ha chiesto per un momento di non guardare lui «ma le vostre mani (…). Dio ha messo nelle vostre mani il dono della vita, l’avvenire della società e di questo grande Paese. Nessuno nella storia può sostituirti. Chiediti allora: a cosa servono queste mie mani? A costruire o a distruggere, a donare o ad accaparrare, ad amare o ad odiare?». Poi ha dato un nome ad ogni dito della mano, cinque ingredienti per costruire il futuro: preghiera, comunità, onestà, fragilità/perdono – i grandi traguardi passano...