Internazionale
I veleni dell’occupazione a Tulkarem, la piccola Gaza
Reportage Un polo industriale dal nome beffardo, «Germogli di pace», sorto sui campi confiscati agli agricoltori palestinesi. Fabbriche altamente inquinanti spostate da Israele in Cisgiordania, dove si respira un’aria di pesticidi e rassegnazione. E l’unico diritto riconosciuto ai lavoratori è quello di firmare il proprio licenziamento
Due uomini coltivano il loro campo nella zona industriale di Tulkarem. Sullo sfondo la fabbrica di pesticidi, una delle 12 che compongono Nitzanei Shalom – Alessandro Stefanelli
Reportage Un polo industriale dal nome beffardo, «Germogli di pace», sorto sui campi confiscati agli agricoltori palestinesi. Fabbriche altamente inquinanti spostate da Israele in Cisgiordania, dove si respira un’aria di pesticidi e rassegnazione. E l’unico diritto riconosciuto ai lavoratori è quello di firmare il proprio licenziamento
Pubblicato circa un mese faEdizione del 20 ottobre 2024
Alessandro StefanelliTULKAREM
Sono le tre del pomeriggio, l’aria sa di varechina, secca la gola e brucia le narici, due uomini sotto un sole cocente camminano con un secchio in mano su un campo di terra rivoltata e secca, lanciano semi a spaglio. Alle loro spalle a delimitare il terreno si erge un alto muro di cinta a protezione di un’industria chimica che spruzza nell’aria i suoi fumi bianchi che vanno a posarsi tutt’intorno. Da quella parte del muro, Abed, 38 anni, lavora in una fabbrica di pesticidi. Ha quasi finito il suo turno e sta per uscire da una piccola porta, tutta...