Cultura

I versi che illuminano lo sgomento

I versi che illuminano lo sgomentoUn ritratto fotografico di Juan Gelman

Addii È morto Juan Gelman. Interrogò con le sue poesie la realtà latinoamericana

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 16 gennaio 2014
«Dai morti si solleva una nuova battaglia», scriveva Juan Gelman. Ai vivi restano la polvere e pochi graffi su un muro. Segni deboli da interpretare, se ne saremo capaci. Se «l’utopia non ci si sarà seccata in testa». «Nessuno», leggiamo in una sua poesia della raccolta Valer la pena (traduzione di Laura Branchini, Guanda), «ti insegna a essere mucca», così come «nessuno ti insegna a volare nello spavento». Ebreo di origine ucraina, comunista da sempre e per sempre, giornalista prima alla rivista Crisis e poi redattore capo del quotidiano Noticias, traduttore per l’Unesco, poliglotta sensibile alle voci del mondo, Juan Gelman...

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