Alias
Identikit di giorni d’impazienza
Intervista Lo scrittore parla del suo incontro con il cinema, una stagione iniziata sui banchi del ginnasio con Ghirelli e Patroni Griffi, poi l’incontro con Francesco Rosi e «Le mani sulla città», fino alla stagione segnata da Liz Taylor e dai tanti misteri italiani
Raffaele La Capria in una foto di Dondero
Intervista Lo scrittore parla del suo incontro con il cinema, una stagione iniziata sui banchi del ginnasio con Ghirelli e Patroni Griffi, poi l’incontro con Francesco Rosi e «Le mani sulla città», fino alla stagione segnata da Liz Taylor e dai tanti misteri italiani
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 febbraio 2015
Aldo ColonnaROMA
Raffaele La Capria, l’uomo elegante che si profonde in sperticato elogio di Monicelli e dice che vorrebbe invecchiare come lui, e detto così sembra una boutade giacché sta vivendo come lui, lucido, ironico, presente, a differenza di quello calmo e attendista, che la prima volta che andai a casa sua, tanti anni fa, avevo sbagliato indirizzo ed ero entrato a Palazzo Grazioli e in un nanosecondo c’era mancato poco che i carabinieri non mi buttassero ‘faccia a terra e mani dietro la schiena’, ed io ad insistere che proprio lì dovevo andare, e quelli che avevano realizzato allora che fossi...