Giorgia Meloni tra Matteo Salvini e Antonio Tajani ieri alla camera – LaPresse
Politica
Identità e liberismo, il discorso di Meloni definisce la destra
Povera patria La presidente del Consiglio porta «fuori dal pregiudizio» la storia missina, che racconta come democratica. E abbina al laissez faire. Dallo sport contro le canne libere all’antifascismo assassino, un discorso estremista persino nei lapsus
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 26 ottobre 2022
Non ha gridato, naturalmente, «Io sono Giorgia», ma la sua biografia politica l’ha esibita orgogliosamente e per intero chiedendo la fiducia alla camera dei deputati, prima presidente del Consiglio donna della storia. Una novità che è incomprimibile, esaltata dal linguaggio del corpo di chi le sta accanto sul banco del governo: uomini poco o tanto più anziani di lei in evidente imbarazzo nel ruolo di comprimari, pertanto prodighi di smorfie ammirate, pacche paternalistiche, bacioni. Ma Giorgia Meloni insiste a farsi chiamare «il presidente», parla di sé al passato come «deputato» o «ministro» e per irridere chi la critica per questo...