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Idrogeno e gas, incompatibili per un futuro verde
Strategia europea Perché spendere miliardi per capire come "ripulire" gas e petrolio o costruire nuovi gasdotti, quando i balzi in avanti di rinnovabili ed efficienza energetica ci permetterebbero di farne a meno più velocemente? Perché fare durare artificialmente una "transizione" che è in realtà un alibi per non cambiare?
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Strategia europea Perché spendere miliardi per capire come "ripulire" gas e petrolio o costruire nuovi gasdotti, quando i balzi in avanti di rinnovabili ed efficienza energetica ci permetterebbero di farne a meno più velocemente? Perché fare durare artificialmente una "transizione" che è in realtà un alibi per non cambiare?
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 luglio 2020
La presentazione la settimana scorsa da parte della «Commissione della Strategia europea sull’idrogeno» è stata accompagnata da molto entusiasmo un po’ dappertutto e naturalmente anche in Italia. L’idrogeno è un vettore nel senso che per agire deve essere “spinto” da qualcosa. Per adesso questo “qualcosa” è al 95% rappresentato da energia da fonti fossili: l’idrogeno sarà anche «emissions-free», ma per produrlo si continuano ad emettere gas climalteranti. Quindi, se si volesse davvero spingere l’idrogeno bisognerebbe “azionarlo” con energie rinnovabili; e invece il potente settore dell’industria energivora e fossile ha visto nell’idrogeno detto «blu» una chance di sopravvivenza per il gas...