Politica
Ieri i Bot, oggi l’Imu. Silvio come Craxi
Foglie di fisco Negli anni '80 (governi Dc-Psi) i titoli di stato offrivano tassi di interesse a due cifre e costruirono il consenso a un chiaro arricchimento individuale a spese del debito pubblico. Oggi con le promesse fiscali del Cavaliere è lo stesso
– Reuters
Foglie di fisco Negli anni '80 (governi Dc-Psi) i titoli di stato offrivano tassi di interesse a due cifre e costruirono il consenso a un chiaro arricchimento individuale a spese del debito pubblico. Oggi con le promesse fiscali del Cavaliere è lo stesso
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 9 maggio 2013
«O Imu o morte» (per il governo di Enrico Letta). Che Silvio Berlusconi attribuisca tale peso al mantenimento di una sua ennesima promessa elettorale, solitamente «da marinaio», qualche significato deve pur averlo. Tanto più che ben difficilmente finanze pubbliche allo stremo potranno dare seguito senza improbabili coperture a tali propositi; specie nella loro versione extralarge: intero riaccredito dei versamenti già avvenuti. Dunque una mossa a valenza simbolica, probabilmente eseguita con un retropensiero. Il retropensiero di mettere in scena la riedizione teatralizzata di un passaggio chiave nel processo di sradicamento dei fondamenti democratici della Prima Repubblica. Che il Cavaliere deve ricordare...