Internazionale
II Consiglio militare cambia volto ma non cede. E la protesta in Sudan va avanti
Scontro epocale Malgrado il movimento anti regime abbia ottenuto la testa dell'odiato capo dei servizi, non smobilita il sit-in davanti alla sede dell'esercito. «Tutto il potere ai civili»
La festa a Khartoum dopo l'annuncio delle dimissioni del generale Salah Gosh – Afp
Scontro epocale Malgrado il movimento anti regime abbia ottenuto la testa dell'odiato capo dei servizi, non smobilita il sit-in davanti alla sede dell'esercito. «Tutto il potere ai civili»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 aprile 2019
Via il ministro della Difesa Awad Ibn Auf, uomo forte del colpo di mano militare che ha deposto e messo agli arresti il presidente al Bashir giovedì scorso. Via anche il generale Salah Gosh, ancora più inviso ai dimostranti perché a capo del famigerato National Intelligence and Security Service (Niss). Via anche il coprifuoco notturno. E fuori i prigionieri politici, inclusi i manifestanti arrestati a migliaia fino a qualche giorno fa. Sembrano aperture vere, quelle messe sul piatto dalla giunta militare che ha preso il potere in Sudan, di fronte alla risolutezza con cui i manifestanti scesi nelle strade per...