Lavoro
Il 1 maggio di Meloni & Co: Workfare per i poveri e più precarietà
Il caso La nuova bozza del «Decreto Lavoro», in attesa di un altro giro di valzer con acronimi folli. Addio «reddito di cittadinanza»: dal 2024 arriva l’«assegno di inclusione». Modificate le norme sui contratti a termine spinta sui voucher nel turismo
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la ministra del lavoro Marina Calderone – LaPresse
Il caso La nuova bozza del «Decreto Lavoro», in attesa di un altro giro di valzer con acronimi folli. Addio «reddito di cittadinanza»: dal 2024 arriva l’«assegno di inclusione». Modificate le norme sui contratti a termine spinta sui voucher nel turismo
Pubblicato più di un anno faEdizione del 29 aprile 2023
Secondo l’ultima bozza del «decreto lavoro» che il governo Meloni intende approvare provocatoriamente lunedì primo maggio, giorno della festa del (non lavoro), il «reddito di cittadinanza» cambierà nome dal primo gennaio 2014. Non si chiamerà «Mia», né «Gil», dimenticati gli altri acronimi fumettistici «Pal» e «Gal» dati in pasto ai media per creare confusione, e nuovi stigmi ai danni dei «poveri». Il nuovo nome ha il sapore del vecchio: il «reddito» si chiamerà «assegno di inclusione», che ricorda una specie di «reddito di inclusione» già visto con il Pd di Renzi e Gentiloni. E assai rimpianto dallo stesso partito prima...