Internazionale

Il bagno di sangue siriano entra nel quarto anno

Il bagno di sangue siriano entra nel quarto anno

Guerra civile Un Paese in ginocchio: oltre 140mila morti, 2,5 milioni di profughi in Turchia, Libano e Giordania, almeno altre sei milioni di persone sfollate, città ridotte in macerie, economia ferma. Gli interessi degli alleati regionali e internazionali del regime e dell'opposizione impediscono una via d'uscita politica

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 16 marzo 2014
I primi reparti militari governativi sono entrati a Yabroud, l’ultima roccaforte dei ribelli nella provincia settentrionale di Damasco, a breve distanza alla frontiera con il Libano. «L’esercito avanza nelle vie principali della città. I ribelli fuggono a Rankous», riferivano ieri testimoni all’agenzia francese Afp. La conquista di Yabroud è un successo importante per Damasco perchè, almeno sulla carta, permette alle forze governative – aiutate da combattenti di Hezbollah, iracheni e iraniani – di interrompere il flusso di aiuti e di miliziani sunniti che dal Libano entrano in Siria per unirsi, in prevalenza, alle formazioni islamiste, e di consolidare il controllo...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi