Italia

Ecomafie, il «blocco degli abusivi» non sente la recessione

Ecomafie, il «blocco degli abusivi» non sente la recessioneCostruzioni abusive a Casalnuovo (Napoli) – Claudio Morelli

Rapporto Legambiente Regioni del sud ai primi posti, Campania al top. Il 17% delle costruzioni è illegale, solo il 10% degli scempi viene abbattuto

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 18 giugno 2013
Nell’Italia della Grande Frenata – economica, sociale, politica – le uniche industrie che non rallentano sono quelle del malaffare. Non recedono le agromafie e i traffici di rifiuti tossici, la tratta di schiavi e la prostituzione. Basta scorrere le aride cifre di dossier e rapporti che associazioni e sindacati periodicamente diffondono, per rendersene conto. Da ultimo, l’annuale rapporto Ecomafie di Legambiente – presentato ieri mattina a Roma – legge in controluce il dibattito politico sull’abolizione dell’Imu e i periodici tentativi di infilare un condono edilizio tra le righe di provvedimenti che legiferano su tutt’altro. Denuncia il presidente dell’associazione, Vittorio Cogliati...

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