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Il Cairo e i «nostri» ottimi rapporti diplomatici

Egitto Da un paese come il nostro, che tanto va fiero degli ottimi rapporti col governo egiziano, difficile aspettarsi di più. Del resto, la decisione di rimandare l’ambasciatore italiano al Cairo venne presa, lo scorso anno, esattamente nel giorno in cui ricorreva il quarto anniversario dei massacri del 14 agosto 2013. Un segnale chiaro di disinteresse verso le violazioni dei diritti umani: non il primo, non l’ultimo

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 9 settembre 2018
Ieri al Cairo è terminato, dopo oltre 80 udienze, il «maxiprocesso» nei confronti di 739 imputati accusati di vari reati in relazione al violentissimo sgombero, avvenuto il 14 agosto 2013, delle tendopoli allestite dalla Fratellanza musulmana in piazza al-Rabaa al-Adawiya e piazza al-Nahda per protestare contro il colpo di stato del 3 luglio e la deposizione del presidente Morsi. Fu il peggiore massacro della storia recente egiziana, con non meno di 900 manifestanti uccisi (altre fonti parlano di 1200), 30 dei quali asfissiati dal lancio di gas lacrimogeni all’interno delle camionette in cui, dopo l’arresto, erano stati fatti salire. Morirono...

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