Visioni

Il caleidoscopio di Paul Simon

Il caleidoscopio di Paul SimonPaul Simon

Note sparse Il 3 giugno esce «Stranger to stranger», forse il canto del cigno del cantautore americano. Nel disco anche il producer e artista toscano Cristiano Crisci, in arte Clap!Clap!

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 1 giugno 2016
Nell’Europa della Restaurazione, tal David Brewster prese degli specchietti e qualche frammento di plastica colorata, li avvolse in un cartone e inventò un nuovo modo di guardare la realtà che prese il nome di caleidoscopio («guardare il bello»). Grazie alle simmetrie generate dagli specchi, si ottenevano visioni geometriche, più o meno complesse a seconda dell’oggetto guardato, osservando le mutazioni di colore e forma, senza mai ripetersi. Oggi il caleidoscopio può apparire come via di fuga alle correnti reazionarie che soffiavano nei primi anni dell’800, un buffo antenato degli effetti speciali o un passatempo canuto, come forse è stato accolto scioccamente,...

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